Sono settimane di fermento per il settore dell’ospitalità: le somministrazioni di vaccini proseguono e con il calare dell’età delle persone vaccinate, le prenotazioni aumentano. Abbiamo auspicato nella precedente riflessione l’approvazione di regole precise per la ripartenza del turismo in Italia, ma ogni giorno assistiamo a decisioni e ripensamenti dopo poche ore. In attesa di capire quali saranno le nuove procedure, si può immaginare come potrebbe essere il turismo del futuro prossimo. I flussi e le ricerche online aiutano al riguardo.
“Turismo di vendetta”, “marketing del ricordo”, “destination mindset”: sono alcune delle formule coniate per tentare di descrivere il turista del futuro. È necessario a questo punto cercare di descrivere sia la domanda che l’offerta di turismo che si stanno delineando.
La domanda non è più univoca
Non ci sono più richieste generiche, ma personalizzate, segmentate. Si tratta di un percorso già in nuce prima dell’inizio dell’emergenza sanitaria ed è evidente in queste settimane. Le prenotazioni saranno last minute o last second, per soggiorni brevi e di prossimità. Si tratta di una clientela matura, che ha avuto un anno e mezzo di tempo per informarsi e documentarsi sulle destinazioni e sulle procedure adottate per garantire una permanenza sicura.
Anche l’entità della domanda rappresenta una sfida per le strutture ricettive, perché per la prima volta si dovrà contingentare il flusso di ospiti: le prenotazioni dei grandi gruppi alberghieri stanno aumentando, c’è voglia di turismo. Ma l’occupazione, almeno per i primi mesi di somministrazione di vaccini, non potrà essere del 100%, ma di percentuali leggermente inferiori, per garantire a tutti gli ospiti la sicurezza necessaria.
L’offerta saprà raccogliere le sfide imposte dalle problematiche emergenti?
È difficile dare una risposta univoca, ma si possono dedurre delle considerazioni da alcuni dati interessanti: i gruppi alberghieri che non si sono fermati durante i giorni critici dell’emergenza sanitaria stanno recuperando le perdite più rapidamente, grazie ad oculate operazioni decise con le banche, procedure per la sicurezza approvate e migliorate giornalmente, adeguandole alle problematiche emerse dal confronto con gli ospiti.
Si parla di “modello navi da crociera” o “luogo covid – free”: formule vaghe dai contenuti ancora generici; è possibile, tuttavia, dare un quadro preliminare dell’offerta del futuro.
Si tratterà di offerta delle esperienze: le strutture non offrono più solo un prodotto, ma un’esperienza personale, da programmare, vivere e ricordare. È da qui che i professionisti dell’ospitalità cercano di ripartire, cercando di offrire esperienze, elaborando proposte vantaggiose ma soprattutto preparando adeguate campagne di informazione al riguardo.
È questo l’obiettivo del futuro: garantire permanenze sicure, con l’obiettivo di costruire esperienze da ricordare e che possano essere la base per ulteriori esperienze del futuro, cercando di ospitare un numero ridotto di ospiti, ma che possano garantire un profitto soddisfacente per un’azienda che si occupa di ospitalità. Non è una sfida da poco.