Gli operatori del turismo, cosí come gli addetti di altri campi dell’economia, attendono i fondi del programma Next Generation Eu da dedicare al settore dell’ospitalità. Si tratta di cifre notevoli e la sfida più ardua consiste nell’elaborare un piano che permetta di sfruttare appieno il programma europeo. Tuttavia, prima di procedere con la nostra analisi, è doveroso precisare un aspetto da non trascurare.

Uno dei tanti problemi dell’economia italiana è stata la bassa produttività, in costante declino da almeno 20 anni, come certificato dagli enti economici italiani ed europei. Il turismo in particolare è un settore caratterizzato da bassa produttività; come si puó intervenire quindi in un settore di bassa produttività, in uno Stato con una costante produttività in calo?

Le istituzioni potrebbero aiutare in tal senso, con il ritorno proprio in questi giorni del Ministero del Turismo, con l’auspicio che possa contribuire a formare per il futuro una classe dirigente maggiormente sensibile alle tematiche del settore.

Il programma europeo, dal quale 8 miliardi di euro dovrebbero essere destinati all’ospitalità, dovrebbe articolarsi secondo due aree di intervento: il lancio del progetto Cultura 4.0, con un approccio integrato di istituzioni, scuole, Università, enti di ricerca, tutti uniti dall’obiettivo di approvare iniziative in linea con il rilancio del turismo; l’istituzione di un fondo di 500 milioni di euro garantito da fondi Pnrr, con la partecipazione attiva di Bei e InvestEu.

Utilizziamo il condizionale nel presentare i due grandi piani, non a caso: non si tratta ancora di un progetto ufficiale, ma di indiscrezioni che circolano online e sui mezzi di informazione da settimane. Il programma Next Generation Eu non deve solo fornire al turismo italiano denaro da spendere, ma un rinnovato modo di intendere l’ospitalità: mantenere le caratteristiche dell’accoglienza italiana e valorizzarle ancora di più, accompagnandole da un’economia che utilizzi sempre più le potenzialità offerte dal digitale e garantisca una sostenibilità ambientale.

Per la città di Roma, i progetti “Caput Mundi”, nell’ambito dell’organizzazione del Giubileo 2025 e il tentativo di rilanciare Cinecittà rappresentano ulteriori circostanze favorevoli che potrebbero avere ricadute positive sul turismo che verrà.

Istituzioni, eventi prestigiosi, fondi europei: gli elementi principali per iniziare un nuovo percorso ed elaborare una nuova forma mentis dei professionisti del turismo ci sono tutti. Si tratta ora di elaborare piani e strategie che siano all’altezza di un obiettivo cosí ambizioso.