Il nuovo anno si avvicina e con esso si rinnovano progetti e propositi. Anche per l’ospitalitá vale questo discorso, dal momento che c’è molta voglia di ricominciare dopo un anno critico.
La ripartenza si inserisce in un contesto reso favorevole da due fattori e si appresta ad intraprendere altrettante sfide decisive.
Il 2021 sará un anno rilevante perché in molte grandi cittá italiane inizieranno le nuove consiliature comunali, ma sará anche l’anno in cui migliaia di persone saranno assunte attraverso un concorso presso la pubblica amministrazione bandito dopo anni di attesa. Gli operatori avranno a che fare quindi con istituzioni e pubblica amministrazione rinnovate, con la speranza di trovare una nuova collaborazione che sia al passo coi tempi.
La vera ricchezza per l’ospitalitá italiana è rappresentata dalla rete di Associazioni di categoria, a loro volta raggruppate in Federazioni di Associazioni. Esse rappresentano un bacino sociale cui attingere e durante il 2020 non sono rimaste inattive. È stato proposto infatti di riconoscere giuridicamente alcune categorie di lavoratori alberghieri, come portieri d’albergo, direttori d’albergo e governanti, inserendole in albi cui si possa accedere dopo una formazione ad hoc.
Si apre quindi la vera sfida per il futuro: la formazione.
Le strutture ricettive riapriranno e molte saranno inaugurate nel prossimo anno, ma non saranno all’altezza della fama dell’ospitalitá italiana, se non sará attuata una progettualitá nella gestione del personale. I primi soggetti ad essere coinvolti sono gli Istituti Scolastici: la ripartenza puó essere l’occasione per consentire agli studenti di studiare utilizzando le ultime tecnologie, favorendo anche una maggiore mobilitá internazionale.
Un’altra sfida emersa con piú chiarezza negli ultimi mesi ma in nuce in precedenza, è la carenza di manager in rapporto al numero di strutture ricettive operative. Oggi l’Italia è quattordicesima in Europa secondo questo rapporto, nel 2004 era prima. Per questo si propone l’istituzione di una Scuola di formazione per manager del turismo.
Un’altra proposta avanzata nei mesi scorsi, che si collega a quella di istituire albi di categoria e di inaugurare una Scuola di eccellenza del turismo, consiste nell’introdurre la certificazione delle competenze. Si tratta di un procedimento che vale da quasi dieci anni per altre categorie professionali e si propone di introdurlo anche per il settore alberghiero. Certificare le competenze di un operatore significherebbe fissare un punto di partenza con caratteristiche basilari, continuando a formare gli operatori del turismo preparandoli ad affrontare le problematiche che emergono con il lavoro di tutti i giorni.
Gli operatori del 2021 dovranno confrontarsi con il nuovo turismo, che dará risalto alle strutture che gestiranno al meglio tre aspetti: l’igiene, l’utilizzo di siti internet/social network e la credibilitá sociale acquisita giorno dopo giorno.
L’obiettivo piú rilevante consiste nella realizzazione di una Destination Marketing Organization che si puó attuare con un’adeguata promozione delle cittá e delle strutture, nonché con un’ottica sistemica che potrá realizzarsi solo con una campagna di promozione portata avanti da tutti i soggetti coinvolti.
L’ospitalitá ha affrontato numerose sfide e di sicuro non tradirá le aspettative nel creare una nuova generazione di operatori, che faccia tesoro della tradizione e si aggiorni costantemente, cercando di non trascurare l’elemento cruciale della formazione del personale coinvolto.